domenica 31 gennaio 2010

G8 Maddalena, l'isola usa e getta

mercoledì 27 gennaio 2010

27 Gennaio - Giorno della Memoria - Per non dimenticare



Ah dimenticavo...

Spopolo IMussolini, applicazione per l'IPhone

Imussolini - costa 79 centesimi ed è al secondo posto nella classifica dei più scaricati

L'applicazione si chiama semplicemente iMussolini ed è stata ideata da un giovanissimo imprenditore napoletano, il venticinquenne Luigi Marino. "Il primo giorno è stata scaricata solo 55 volte", racconta Marino a Repubblica. "Il secondo giorno i download sono stati oltre seicento. Dal terzo, grazie anche all'interesse della stampa, ho avuto una media di mille acquisti al giorno".

Il problema non sono i contenuti, che come sostiene l'autore si possono trovare ovunque, ma i commenti all'applicazione e lo spirito con cui questa applicazione viene scaricata...

lunedì 25 gennaio 2010

Non ci posso credere...

Non si presenta in tribunale
La polizia arresta «Arnold»

Già nel 2008 l'attore Gary Coleman era finito in prigione per aver investito un uomo in un parcheggio



L’attore statunitense Gary Coleman, divenuto famoso negli Anni Ottanta come protagonista del telefilm cult Il mio amico Arnold (guarda), è stato arrestato dalla polizia dello Utah per non essersi presentato ad un’udienza in tribunale: è quanto hanno precisato fonti della polizia dello Utah dopo che il quotidiano locale The Salt Lake Tribune aveva invece parlato di violenze domestiche.

Coleman, classe 1968, era già stato arrestato nel 2008 con l'accusa di aver voluto investire un uomo in un parcheggio, vicenda che secondo fonti legali sarebbe in via di risoluzione extragiudiziale. L'attore, nato con una malattia congenita ai reni che ne ha bloccato la crescita, è divenuto famoso negli Anni Ottanta per il ruolo di Arnold, si candidò nel 2003 al Governatorato della California, ritirandosi dopo la discesa in campo di Arnold Schwarzenegger, al quale diede successivamente il suo appoggio.

...ogni tanto bisogna anche distrarsi...

giovedì 21 gennaio 2010

Il processo breve

Intervista a Saviano:
(repubblica.it)

"Non si possono velocizzare i processi a discapito di chi sta attendendo giustizia. Adesso il messaggio è chiaro. Se in Italia qualcuno pensa di avere risposta dallo Stato, sa che spesso potrà non averla. E chi al contrario percorre strade trasversali alla legalità, quelle della criminalità organizzata e non solo, avrà la consapevolezza di potersela cavare. Che esistono le regole, ma che possono essere corrette".

Roberto Saviano, che accadrà quando il processo breve diventerà legge col voto della Camera?
"Per capirlo bisogna ricorrere ad alcune immagini. Processo Spartacus, quello che nei giorni scorsi ha portato alla condanna all'ergastolo in Cassazione per 16 boss della vecchia guardia casalese: con questa legge il primo grado non sarebbe rientrato nei tempi. Sarebbe stato impossibile dimostrare che lo Stato persegue i reati, che è in grado, magari con lentezza, di condannare i colpevoli. Ancora, col processo breve giungeranno a prescrizione i maggiori processi in corso per incidenti sul lavoro. Processi che purtroppo necessitano di tempi lunghi per via delle perizie tecniche e a causa della lentezza della macchina giudiziaria. Per non parlare in ultimo della colpa medica. Tutte le persone che hanno subito interventi medici segnati da errori o terapie sbagliate vedranno cancellato il loro processo".

I cittadini hanno diritto a tempi rapidi, è la tesi del governo.

"Ma perché i cittadini devono pagare due volte? Prima, attendendo tempi lunghissimi per il giudizio. Poi, durante il processo, vedendo cancellata la speranza di avere giustizia? Vero, bisogna velocizzare i processi. La lentezza della macchina giudiziaria italiana è scandalosa, ancor più per un paese che si definisce democratico. Prioritario e giusto velocizzarla. Ma rendendola più efficiente, mettendola in grado di funzionare. Non si può pensare di velocizzare a discapito di chi cerca giustizia".
Obiezioni valide, se non si trattasse di una legge ad personam.
"Basterebbe poco per dimostrare che non si tratti di una norma che fa gli interessi di qualcuno. Dire: ecco, questa legge entrerà in vigore da domani, a partire dai nuovi processi, non ha valore retroattivo. Ma purtroppo così non è".

Ritiene che tra i rischi vi sia quello della diffusione di un senso di impunità, una sorta di incentivo involontario alla criminalità organizzata?
"Il rischio c'è. La criminalità organizzata, e non solo, potrà pensare di cavarsela sempre. Che le regole ci sono ma modificabili".

Il suo appello contro il processo breve, attraverso il nostro giornale e il sito, ha raccolto 500 mila firme. È stato tutto vano?
"Non è stato vano. Quelle centinaia di migliaia di persone sono lì a ricordare che quella non è una legge condivisa, che non va nella direzione della democrazia. Su questo, concordano molti elettori del centrodestra. Mi chiedo con che faccia, da domani, i rappresentanti del governo potranno guardare negli occhi chi chiede giustizia e non potrà più averne".

Ormai la legge è in dirittura d'arrivo. In cosa spera?
"Spero ci sia ancora un margine perché rinsavisca chi crede ancora nello Stato. Se poi la legge sul processo breve verrà approvata anche dalla Camera, allora spero che venga rimandata in Parlamento".

Continuo a sentire i rappresentanti del governo dire:
i processi in Italia sono troppo lunghi e quindi abbiamo pensato che la via migliore per ridurne i tempi fosse quella di diminuire gli anni per i vari giudizi...

non posso credere che la gente possa considerare questa una giustificazione plausibile...
è troppo scontato capire che per ridurre i tempi si deve mettere chi lavora nelle condizioni di fare il suo mestiere velocemente, e non semplicemente ridurne il tempo in cui deve farlo...

è assurdo

del resto non ci si può aspettare molto da chi sostiene che per risolvere il problema dei bamboccioni in Italia, si debba fare una legge che sbatta fuori di casa i diciottenni,
senza preoccuparsi di creare comunque delle condizioni tali per cui i diciottenni siano in grado di farsi una loro propria vita....

martedì 19 gennaio 2010

Bertolaso ad Haiti...

ho provato a disintossicarmi, ho provato a lasciar passare un pò di tempo per far sbollire la rabbia, ma poi, apro la pagina del corriere online e leggo:

Haiti: aiuti bloccati all'aeroporto
Berlusconi invia Bertolaso sull'isola

e mi chiedo...perchè? ci sarà mai un limite?

fonte articolo


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«Quante dita hanno dieci mani?». «Cento». «Bravi, di solito mi dicono 50»
Berlusconi in una scuola dell'Aquila