sabato 12 giugno 2010

Gli affreschi sfondati




L'AQUILA.
Immagini shock arrivano dalla Soprintendenza dei Beni Culturali. Una ditta privata incaricata di mettere in sicurezza dopo il terremoto palazzo Carli Benedetti, nel centro storico dell'Aquila, ha sfondato gli affreschi settecenteschi sopra le porte dell'edificio.

Un vero e proprio scempio reso noto dalle pagine del Corriere della Sera.
L'impresa avrebbe messo i tiranti sui dipinti e quando i proprietari del palazzo si sono accorti dei buchi negli affreschi hanno fatto una segnalazione al Comune e al commissario straordinario.
La Soprintendenza per i Beni storico-artistici abruzzesi ha compiuto un'ispezione che ha accertato il danno.
Ora la pratica e' all'esame della procura della Repubblica. Quel che è certo è che quello che il terremoto non aveva distrutto è stato però danneggiato dalla mano umano.

Il palazzo rinascimentale fu terminato prima della fine del 1400. Nel corso del XVI secolo la famiglia Carli si trasferì in un ben più imponente palazzo (oggi conosciuto come Palazzo Carli, sede del rettorato dell'Università degli studi dell'Aquila) a ridosso dell'altra chiesa capoquarto di San Pietro a Coppito, cosicché nel 1642 parte dell'edificio venne ceduta alle monache dell'ordine di Santa Maria dei Raccomandati per la localizzazione del monastero in cui poi verrà realizzato l'omonimo complesso museale.
Nel 1702 anche la restante parte del palazzo viene venduta.
Il terremoto del 1703 lo danneggiò gravemente e rende necessario un intervento di restauro di cui si fece promotore l'abate di Collemaggio; in quel periodo l'edificio venne suddiviso in appartamenti e dato in affitto.
Nella metà del XX secolo la Soprintendenza ha promosso un secondo restauro con interventi di consolidamento e l'aggiunta di dispositivi antisismici ma, nonostante ciò, il palazzo subisce ulteriori danni dal terremoto del 2009 ed è oggi inagibile.
I proprietari, l'architetto Carla Bartolomucci e Giancarlo Pallotta hanno segnalato i problemi a Protezione Civile e al commissario per i Beni Culturali Luciano Marchetti che indica una ditta per i lavori, la Ennio Soccodato. Il Comune approvato il progetto del commissario e i lavori partono. Scempio incluso.

(fonte)

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